e della fotografia, la seconda attraverso una guida precisa, informata, di pratica utilità.
Nella prima parte del libro lo scrittore Andrea Vitali connota i suoi riferimenti del cuore attraverso testi estratti dai suoi tanti e noti romanzi. Stralci talvolta brevissimi che, come un'improvvisa luce, s'accendono su un angolo e su un altro del suo paese che ha scelto per tutta la sua vita.
Mentre le immagini di Carlo Borlenghi, un altro grande 'narratore' bellanese, ma della fotografia, ce li svelano attraverso scatti che di essi non cercano il compiacimento estetico ma la verità e l'anima.
Entrambi omaggiando Bellano del loro amore.
Nella seconda parte del libro prende avvio e si conclude un viaggio tematico di Bellano e del suo immediato contorno che ne racconta la storia, le tradizioni, le specificità artistiche, gli usi, le abitudini, in una parola la civiltà.
L'editore
Paese grosso, importante, popoloso, denso di traffici. Negozi da perderci il conto, osterie pure. Un porto che, gli avevano raccontato, non avrebbe sfigurato sulle rive di qualche mare e che era un andirivieni continuo di comballi che andavano su da Como o di barcarozzi che venivano giù dall'alto lago scaricando merci che poi da lì partivano alla volta delle valli che stavano alle spalle del paese. C'era tutto. Una pretura, dalla quale era meglio stare alla larga, e un ospedale che avrebbe servito la popolazione di mezzo lago e dei paesi di montagna.
Alberghi di lusso, in uno dei quali gli avevano raccontato che avesse dormito Garibaldi, e locande anche per il popolino. E non era mica finita lì, perché oltre a tutto quel movimento, c'era anche un santuario sulla montagna, dedicato alla Madonna che aveva pianto lacrime di sangue ai tempi di carlo codega, che richiamava frotte di pellegrini anche dai Grigioni. Insomma, un posto vivace dove la moneta circolava e la gente però non aveva in testa il solo lavoro. Forse che non c'erano anche due filodrammatiche?
Un teatro dove passavano le compagnie di giro di mezza Lombardia?
E delle osterie, l'aveva detto che erano ben diciassette, se era chiaro quello che voleva intendere?
Una bocciofila.
Un campo di calcio.
Un circolo vela affiliato a quello di Como. Vita, insomma.
Andrea Vitali
(Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti)
Guardando attraverso la porta a vetri del locale, Vitali sbirciò il monumento allo scrittore Tommaso Grossi che sembrava stringere le spalle sotto la pioggerellina, spiando il grigiore del lago.
Andrea Vitali
(Il Procuratore)
Circa un'ora dopo, fatto su e giù sul lungolago una decina di volte e altrettante il giro circolare dei giardini di Puncia, era di nuovo lì.
Andrea Vitali
(Certe fortune)
Il papà era uscito per battere gli americani sul tempo e portare via la Luna così che non se la potessero fregare loro. Poi, col tempo, quando quelli si fossero stancati di girare come trottole intorno alla Terra, l'avrebbe rimessa al suo posto.
Andrea Vitali
(Stralunario)
Bellano
CENTRO STORICO
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IL LUOGHI SONO REALI
COLLANA INTERFERENZE
FOTO CARLO BORLENGHI ©
CONFEZIONE BROSSURA
DIMENSIONI 15×21 CM
PAGINE 136
ISBN 978-88-97202-93-6
EDIZIONE UNICA IN DOPPIA LINGUA ITALIANO/INGLESE
PREZZO 10 EURO
In tutte le librerie
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CINQUESENSI